Richard Prince

Ero interessato alla cultura popolare, non alla cultura d’élite. Volevo lavorare con immagini che la gente riconosceva senza dover spiegare loro cosa fossero

Untitled (cowboy), 1989

(riproduzione di una pagina pubblicitaria con foto di Jim Kranz) – stampa fotografica a colori 50 x 70)

 

Per quarant’anni Richard Prince si è costantemente appropriato di immagini tratte dalla cultura del consumo e ha scardinato qualsiasi nozione di autenticità dell’arte. Membro della Pictures Generation della fine degli anni Settanta a New York, che comprendeva anche artisti come Cindy Sherman e Louise Lawler, Prince è forse più noto per le sue «ri-fotografie». Per realizzare queste opere ha fotografato fotografie esistenti e le ha ingrandite; gli esempi più famosi di questo procedimento sono stati realizzati con le immagini dei cowboy delle pubblicità delle sigarette Marlboro.
Prince ha prodotto una vasta gamma di lavori attraverso i media, nei quali le banalità dell’intrattenimento, delle pubblicità, delle barzellette sui papà e del porno soft sono spesso trasformate in qualcosa di snervante ed erotico. Nonostante le numerose cause legali e le accuse di violazione del diritto d’autore, che sembrano rafforzare le sue argomentazioni sull’impossibilità di stabilire il concetto di «originalità» nella produzione culturale, Prince è più impegnato che mai a realizzare opere nel suo studio di Rensselaerville, a nord di New York.
MATTHEW HOLMAN