Niki de Saint Phalle

non ho idea di cosa sia un’opera d’arte. Non sono mai entrata in un’accademia. Per me la scultura non è cultura, ma un modo di vivere. La mia educazione artistica viene dalle cattedrali, dal postino che viene all’Auberge du Cheval blanc, da un artista naif e dall’architetto Gaudì.”

 

 

Lady with handbag, 2000

Il Giardino dei Tarocchi

Nel 1980 la De Saint Phalle, probabilmente inspirata dalla visita al Parque Guell di Gaudì a Barcellona, inizia i lavori per la realizzazione della sua opera più importante ed impegnativa: un parco artistico immerso nella macchia mediterranea nei pressi di Capalbio, su di un terreno donatole dall’amica Marella Agnelli. I lavori terminarono nell’estate del ’96.

Le monumentali e coloratissime sculture, ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, rappresentano gli Arcani Maggiori dei Tarocchi; una sola apertura circolare si apre nello  spesso muro di recinzione, quasi a voler rimarcare la distanza tra la realtà del quotidiano e la dimensione fiabesca ed esoterica creata all’interno.