Non amo le figure a grandezza naturale, non mi sembrano interessanti. Incontriamo persone a grandezza naturale tutti i giorni
Mask II Self Portrait, 2002
[hr]..avevo abbozzato in creta la figura di un uomo rannicchiato sotto le coperte.
Poi ho cercato un modello che gli rassomigliasse abbastanza, ne ho trovato uno e l’ho convocato in studio per una sessione di tre ore.
Ma è risultato che non riusciva a prendere la stessa posa della mia figuretta sotto le coperte; non riusciva a flettere gli arti fino a quel punto, e la pancia gli era d’impaccio.Io, da parte mia, non ero abituatoad avere un’altra persona con cui dovermi relazionare mentre lavoravo, in più lui era nudo e completamente rasato, dettaglio che trovavo estremamente disturbante.
Pensavo ” cosa me ne faccio di questo tizio nudo?”. Gli ho chiesto di sedere in un angolo mentre riflettevo. …Ho pensato che non c’era assolutamente modo per me di lavorare con lui. Stavo raccogliendo il coraggio per dirgli di andarsene prima della fine delle tre ore, e gli ho gettato uno sguardo mentre sedeva nel suo angolo aspettando che mi decidessi. Non era così scostante come appare nella scultura finita, ma la posa era quella. “Mi piace” , ho pensato. Non è un caso che un’opera tanto riuscita sia nata da una situazione così colma di imbarazzo”.
(intervista a Sarah Tanguy di Sculpture Magazine)
In bed
“Forse mi piace perché è un artista piacione. O forse perché davvero è uno che riesce a dire qualcosa. Direte: è uno che piace alla gente che piace e quindi bisogna farselo piacere, guarda dove espone, a Parigi alla Fondazione Cartier…
È invece dico che Cartier si merita le opere di Ron Mueck, perché sono veri gioielli.
Fosse uno dei tanti iperrealisti non mi interesserebbe. Le sue figure, i suoi corpi, sono sempre fuori scala: o troppo grandi o troppo piccoli. Così il realismo va a farsi benedire. C’è una generosità di ispirazione che eccede la perfezione formale (che pure c’è).
Guardate questi due anziani che si riparano sotto l’ombrellone. Monumentali. Lei guarda lo con tenerezza. Lui appoggia un braccio sulla fronte. Non guarda nulla per riposare lo sguardo.Con l’altra mano le tiene il braccio, in un gesto di abbandono. C’è una complicità, una fierezza. Un amore maturo. Coraggioso. Monumentale, appunto”
(Luca Fiore su No Name 13 aprile 2013 )