Risposta di Marcel Duchamp alla lettera dell’artista Savino Marseglia
Caro Marcel Duchamp,
ti mando questa lettera per avere delucidazioni in merito a questa disputa infinita, diventata monotona su questa questione di opere d’arte realizzate dall’artista con le proprie mani o fatte eseguire da abili artigiani. Cosa ne pensi in merito?
Con tutta la mia stima.
Savino Marseglia
RISPOSTA DI MARCEL DUCHAMP
Caro Savino, mi meraviglio che siete ancora a discutere di cose obsolete, superate dalla storia del pensiero visivo. Lo sai che è sempre l’artigiano-artista che fa l’opera e lo spettatore che fa il quadro. Come ho scritto nei miei appunti.., in fin dei conti, anche se un’opera d’arte venisse realizzata da un abile artigiano, su precise indicazioni dell’artista – l’importante è che, in questa operazione progettuale, l’esecuzione materiale dell’opera d’arte, venga sempre controllata e sottoposta all’esame finale dell’artista.
Del resto, caro Savino anche nel mio grande vetro, durante il trasporto, un artigiano, poco attento, mi provocò una lesione nel grande vetro. Niente di male! L’ho esaminata e l’ho ritenuta valida, se così posso dire, come segni tangibili e sensibili sulla fragilità dell’arte. Quindi ringrazio l’artigiano! Altre volte, mi sono servito proprio di artigiani per realizzare opere in un contesto più mentale che materiale. E’ come dire, dare forma ad oggetti utili, modificati su mia indicazione da esperti artigiani.
Spero, che parlandoti della mia Arte Mentale, (diversa da quella che voi intendete come “Arte Concettuale” di risultarti meno enigmatico. La mia arte mentale è un’operazione estetica, nel senso che l’opera deve essere fruita da tutti i sensi, anche per godere i rapporti formali.
La vostra “Arte Concettuale” nega l’oggetto ai fini della percezione visiva. L’oggetto non conta in quanto tale. Ciò che conta è l’idea di progetto e non la sua realizzazione formale o materiale.
Per un concettuale è sufficiente scrivere una frase in un neon, esporre un concetto, anche solo nella sua forma linguistica più ovvia.
Prima di salutarti voglio dirti una cosa importante: l’arte non è patrimonio solo di un’elite borghese, di finanzieri, musei-cimiteri o quanto altro, ma appartiene all’umanità e a tutti coloro che se la sanno vivere, percepire e amare. Se tenti di isolare l’arte dalla vita, – in qualche prigione museale, ciò è solo stupidità.
L’artigiano, l’operaio, il contadino, l’ingegnere e tutti i misteri del mondo che collaborano con l’artista sono tutti responsabili nell’esecuzione dell’opera progettata dall’artista. Come del resto avviene quando si realizza un film (un’opera collettiva) – dove tutti quelli che collaborano, sono comunque responsabili della buona riuscita dell’opera. Se tenti di realizzare sempre ogni cosa da solo, sei solo un stupido esaltato.
Sarebbe come un neonato in una culla che tentasse di vivere e operare da solo.
Non essere troppo arrabbiato con la tua società.
Ti saluto caramente
Marcel Duchamp