“…I suoi primi lavori, quindi, sono datati inizio anni ’90. In Plan(1993) vediamo un nudo di donna obeso e percorso da linee curve, quasi una mappatura o delle onde. Le linee, spiega l’artista, sono i segni che ti fanno sul corpo prima di eseguire una liposuzione. Sembrano bersagli, e lei cerca di rappresentarli come se fossero non tanto disegnate, quanto incise nella pelle, come dei tagli che preparano il corpo alla modellazione successiva. La carne è pronta ad essere deformata, il grasso risucchiato e la linea curva a diventare dritta. Il gesto di coprirsi il seno potremmo definirlo “chirurgico” anch’esso: la massa di seno viene spostata e sollevata per permettere a noi, chirurghi dall’esterno, di osservare meglio il corpo, e alla pittrice di auto-esaminarsi. Il volto, infatti, è quello di Jenny stessa. Si ripete spesso la presenza della pittrice nei suoi quadri: si fotografa, si studia e poi si riproduce sulla tela senza pietà, con occhio clinico, essendo contemporaneamente artista e modella, soggetto ed oggetto.” (Federica Rinaldi 22.10.2012)
Matrix, 1999
Mirror, 2012
Opera vincitrice del prestigioso “Flower Price 2012”
Questa la motivazione data dalla giuria:
” Tiziano, Giorgione, Manet e Picasso. E Jenny Saville in persona. Questo quadro è molto affollato. Di riferimenti, soggetti e idee. È una conferenza di Storia dell’arte, ma anche un dichiarazione di poetica. Jenny balla coi mostri sacri della pittura. Si esibisce nella sua danza che ritrova la bellezza, dopo i tempi in cui del corpo era rimasta solo la carne stremata. La Venere di Urbino di Tiziano sdraiata insieme all’Olympia di Manet. Sullo sfondo il paesaggio della Venere dormiente di Giorgione. In mezzo a loro compare il volto della pittrice stessa, che di nuovo si autoritrae sulla destra. Alle sue spalle una misteriosa tela che fa pensare a Picasso. Un quadro colto, che tuttavia non resta congelato dentro la citazione dotta, ma che vibra di un tratto morbido e deciso. Jenny Saville ha ritrovato la sua strada verso la grande pittura. È dovuta passare dai capolavori del passato ai quali sa guardare senza senso di inferiorità. Non cambia il fulcro della sua ricerca, il corpo, il suo corpo. È la strada ad essere nuova. È una novità per lei. Ma è anche la notizia più interessante di questo stanco 2012″